1. L’Università gratuita: tasse e burocrazia
  2. Diritto allo Studio: collegi, mense e borse
  3. Edilizia, spazi e biblioteche
  4. L’Università inclusiva per tuttǝ
  5. Una città a misura di studente: movida, mobilità e sport
  6. Sostenibilità e ambiente
  7. Didattica e internazionalizzazione
  8. CNSU: le nostre proposte nazionali
  9. Dipartimenti

L’Università gratuita è possibile

Il Coordinamento per il Diritto allo Studio crede che l’obiettivo dell’istruzione gratuita non sia utopico: realizzarlo è possibile con un serio piano nazionale di investimento. Grazie al costante lavoro dell’Unione degli Universitari, puntiamo infatti ad un progressivo aumento dei fondi statali di finanziamento dell’Università, tramite un incremento dell’FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) e una revisione del modello di ripartizione dello stesso. Già oggi, comunque, il nostro ateneo ha margine di manovra grazie al Decreto Ministeriale 1014 dell’anno scorso, il quale  ha riconosciuto all’Università di Pavia un incremento di risorse pari a 1,8 milioni di euro.

L’Università di Pavia ha le tasse troppo alte

Secondo una ricerca dell’UDU, l’Università di Pavia ha la sesta tassazione studentesca più elevata d’Italia e la seconda più elevata d’Italia per gli studenti in corso. Si tratta di un livello inaccettabile ed illegale: nel 2022, il nostro ateneo chiede agli studenti 2,4 milioni di euro in eccesso, rispetto a quanto sarebbe consentito dalla normativa vigente. Di fronte alla nostra denuncia, abbiamo ottenuto anche la risposta del Ministro ed è stata presentata un’interrogazione parlamentare.

Continueremo ad alzare la voce ed effettuare azioni conflittuali – come i ricorsi amministrativi e le manifestazioni – per convincere l’Università ad aprire un tavolo di contrattazione. L’obiettivo è convincere il Rettore a discutere l’articolata proposta di riforma della contribuzione studentesca che abbiamo presentato mesi fa. Una proposta per la quale aspettiamo ancora risposta.

Vogliamo abbassare la contribuzione studentesca

Il Coordinamento chiede da anni di innalzare la no-tax area da 23.000€ a 30.000€, espandendo ulteriormente la platea degli studenti esentati dalla contribuzione studentesca.  Domandiamo inoltre l’aumento del “bonus fratelli” per sgravare le famiglie con più figli universitari, nonché la soppressione delle quattro aree di contribuzione, non ritenendo giusto che i costi della didattica e dei laboratori vengano scaricati sugli studenti o che la scelta del Corso di Laurea sia in qualche modo condizionata dalla propria situazione economica.

La nostra proposta prevede il mantenimento e il rafforzamento della progressività del modello contributivo. Possiamo, in questo senso, innalzare il limite massimo dell’ISEE per quanto riguarda le fasce contributive: questo deve servire esclusivamente per rendere più equa la contribuzione studentesca ma non vi deve essere alcun aumento del gettito introitato dall’ateneo. Chiediamo inoltre che gli studenti fuoricorso non soffrano aggravi contributivi a causa della loro condizione studentesca, in quanto nessuno dovrebbe essere penalizzato solo perché necessita di tempi più lunghi di quelli canonici per portare a termine i propri studi. Come abbiamo dimostrato, tra l’altro, non vi è alcuna correlazione significativa tra il rischio di finire fuori corso e il carico contributivo complessivo.

Crediamo infine che tutti gli studenti riconosciuti come profughi oppure beneficiari della misura di protezione umanitaria oppure beneficiari di misure di protezione sussidiaria debbano poter accedere a forti agevolazioni economiche, ivi compreso l’esenzione parziale o totale dal contributo omnicomprensivo.

Una burocrazia più snella e vicina agli studenti

Nonostante l’impossibilità di ottenere un tavolo di contrattazione, negli ultimi anni abbiamo ottenuto alcuni miglioramenti importanti: dal 2020 è infatti possibile presentare l’isee corrente in caso di variazioni significative dell’isee; dal 2021 è inoltre possibile presentare tardivamente l’isee del 2022. Monitoreremo affinché questi cambiamenti positivi siano mantenuti.

Chiediamo inoltre di creare sul sito web una spiegazione “per pillole” del sistema di tassazione, illustrando sinteticamente gli aspetti principali ed elencando in maniera chiara le principali scadenze. L’avviso di contribuzione è infatti un documento da una ventina di pagine e non sempre risulta di immediata comprensione, le informazioni attualmente risultano invece “spezzettate” su varie pagine. Le principali scadenze delle rate dovrebbero essere visibili anche sui siti di dipartimento, sulla newsletter e sui siti social dell’unipv.

Per agevolare gli studenti, infine, chiediamo che venga attivato un sistema di notifiche personalizzate tramite e-mail e tramite l’applicazione MyUniPv per ricordare in maniera personalizzata ed intelligente le scadenze e poterle aggiungerle direttamente al calendario come promemoria. Il sistema dovrebbe consentire di notificare lo studente nel caso in cui si avvicini la scadenza un importo che risulta insoluto, non limitandosi ad inviare una mail standardizzata a tutta la comunità studentesca settimane prima. Abbiamo inoltre proposto all’Università di attivare un sistema di “FAQ intelligenti” tramite il quale lo studente può porre una domanda al sistema che restituisce immediatamente la risposta o la risorsa richiesta. La stessa app MyUniPv può avere una serie di aggiornamenti ed integrazioni di funzionalità che dovranno essere sollecitate a CINECA.

Andrebbero inoltre preso in considerazione l’abbassamento delle more che vengono generate in caso di ritardo nel pagamento delle tasse, in quanto alcuni importi sono abbastanza salati: su quest’ultimo aspetto già nell’avviso di contribuzione 2022/2023 sono state inserite delle modifiche positive per evitare che l’importo della mora sia maggiore rispetto alla rata non pagata.


Il Diritto allo Studio come mezzo di accesso alla conoscenza

Pavia non vive senza il Diritto allo Studio Universitario: collegi, mense, borse di studio ed altri aiuti sono il mezzo essenziale tramite il quale tante studentesse e tanti studenti sono riusciti a studiare a Pavia, pur non avendo un reddito o un patrimonio sufficiente.

Negli anni scorsi, il diritto di accesso alla conoscenza è stato messo in crisi dai tagli del Ministero prima e della Regione poi. Per questo, siamo scesi in piazza con oltre 1.000 collegiali per difendere i collegi. Ancora oggi, nel 2022, c’è ancora molta strada da fare.

I collegi sono una risorsa fondamentale per Pavia

Purtroppo, gli scarsi finanziamenti ai collegi da parte dello Stato e della Regione hanno messo, negli ultimi anni, a grave rischio l’esistenza stessa degli 11 collegi EDiSU presentanti a Pavia e Cremona. Negli ultimi due decenni, infatti, il numero dei posti letti offerti dai collegi pavesi sono rimasti sostanzialmente invariati, senza sfruttare adeguatamente i primi quattro bandi emanati in attuazione della legge 338/2000. Inoltre, il nuovo sistema di riparto dei fondi regionali per mense e residenze universitarie ha penalizzato Pavia, creando un grave sistema di sottofinanziamento che ha portato la nostra associazione a scendere in piazza nel 2018 – insieme a mille collegiali.

Oggi chiediamo che l’Università di Pavia partecipi ai nuovi bandi nazionali e regionali per la realizzazione di nuovi collegi e la sistemazione degli attuali collegi. Da una parte, infatti, risulta evidente che su Pavia mancano posti letto nei collegi e, dall’altra parte, alcuni collegi necessitano di manutenzioni straordinarie e sistemazioni diffuse. Monitoreremo inoltre – come sempre fatto – che i collegi abbiano la possibilità di realizzare tutte le migliorie necessarie nelle stanze e nelle aree comuni. A tal fine, potranno concorrere le risorse economiche derivanti dal fondo straordinario stanziato dal Ministero a favore delle università site nelle città universitaria a forte vocazione collegiale – ottenute grazie al lavoro della governance.

Per poter intercettare meglio le esigenze dei collegiali, vogliamo utilizzare la Consulta dei Collegiali: l’organo è stato pensato dal Coordinamento negli anni scorsi e deve continuare a fungere da raccordo tra i rappresentanti in CdA EDiSU e i rappresentanti dei singoli collegi.

In questi mesi, inoltre, sono state segnalate alcune difficoltà legate alla lentezza e alla stabilità della connessione wi-fi: cercheremo di ottenere dei continui progetti di sistemazione e potenziamento della connessione internet. Altri aspetti che monitoreremo sono il corretto svolgimento della raccolta differenziata (anche in termini di puntuale informazione e sensibilizzazione) e della pulizia, con particolare attenzione agli orari. Bisognerà anche verificare la situazione delle lavanderie: in futuro, bisognerà garantire la presenza di una tessera ricaricabile per semplificare la fruizione del servizio.

Andrà portato a compimento il servizio del medico in collegio, garantendo così ai collegiali un punto di riferimento gratuito per qualsiasi esigenza medica. Andranno inoltre – anche in collaborazione con il servizio di supporto psicologico dell’Università – previste delle figure di supporto psicologico per affiancare i collegiali in qualsiasi necessità. L’obiettivo è quello di assicurare che i collegi siano dei posti sicuri, offrendo ai collegiali delle figure di riferimento per qualsiasi necessità – garantendo appieno il benessere fisico e psicologico dei residenti. Ci sono state segnalate infine le difficoltà di combinare le tempistiche di accettazione del posto in collegio con le tempistiche di scorrimento delle graduatorie nazionali. Questo è un problema oggettivo che deve essere affrontato a livello nazionale, trovando delle soluzioni organizzative adeguate per garantire il DSU anche in questo caso.

Serve un potenziamento delle mense

Per la comunità studentesca pavese resta centrale il servizio ristorazione offerto dalle quattro mense universitarie. Esse permettono infatti agli studenti di pranzare (o cenare) in maniera economica – comodamente vicino al proprio luogo di studio. Nonostante questa premessa, oggi alcuni limiti del servizio ristorazione sono evidenti, specialmente in alcune strutture: code inaccettabili, mancanza del POS o degli erogatori d’acqua potabile, abuso della plastica, qualità e varietà del cibo non sempre soddisfacente – con particolare riferimento a richieste vegane e vegetariane – rappresentano dei problemi inaccettabile che l’ateneo ed EDiSU devono affrontare con decisione.

Chiediamo all’EDiSU di garantire la possibilità di pagare con il POS in tutte le mense e di usufruire di erogatori d’acqua potabile; chiediamo inoltre un impegno dell’EDiSU – unitamente all’azienda erogatrice del servizio e l’Università – affinché i tempi di attesa non superino i 15 minuti. Per fare questo, è necessario garantire la presenza di sufficiente personale e valutare con i Dipartimenti uno scaglionamento dell’orario di uscita dalle lezioni.  In particolare, ci sono stati segnalati dei problemi durante il pranzo della settimana lavorativa al Cravino e Fraccaro. Manca inoltre il personale nei weekend alla mensa Castiglioni: a tal proposito, andrebbe sperimentata un’estensione dell’orario di apertura nel weekend di quest’ultima mensa; per la cena, ad esempio, andrebbe valutata la possibilità di estendere l’orario di apertura di 15 minuti anche per il solo asporto.

Riteniamo che EDiSU debba migliorare l’applicazione EDiSU-Pavia.EAT. Essa consente oggi il semplice accesso alle mense in regime convenzionato o gratuito, ma andrebbe integrato con altre funzioni, quali il menù settimanale, i tempi di attesa previsti per ogni mensa, la possibilità di segnalare in anticipo particolari esigenze alimentari. Andrebbe inoltre previsto un sistema di monitoraggio del servizio, introducendo un sistema di questionari che l’utenza possa compilare facilmente online. I risultati dei questionari, insieme alle segnalazioni e ai suggerimenti ricevuti dagli studenti, devono servire all’EDiSU e alle aziende per intervenire sulle principali problematiche, migliorando la qualità del servizio erogato.

Chiediamo che venga studiato una formula di pasto “light” con l’obiettivo di ridurre i costi del pasto: per molti studenti, infatti, il pasto completo risulta eccessivo. Prendendo però secondo+contorno+frutta si raggiunge già la cifra di 6,50€ pari al costo del pasto completo. Bisognerebbe invece prevedere una formula che consenta di spendere di meno, qualora lo studente rinunci al primo o al secondo – come avviene, ad esempio, all’Università Bicocca di Milano.

Vi è poi la questione della “Mensa Centrale” sita in Corso Carlo Alberto, la quale ha chiuso circa due anni fa; fino ad allora, rappresentava un importante punto di riferimento per gli studenti non borsisti. La chiusura della stessa ha causato un grave deterioramento della capacità di EDiSU di rispondere alle esigenze degli studenti. Riteniamo pertanto essenziale che l’Ente si attivi per la riapertura della struttura: proponiamo ad esempio di destinare un piano a punto ristoro dotato di forno microonde per la schiscetta, riattivando invece gli altri due come mensa.

Vi è infine la questione della Mensa convenzionata di Cremona, dove ci sono ancora i buoni mensa cartacei da ritirare dall’economa nel collegio: si tratta di una procedura macchinosa, che fa perdere tempo a tutti. Servirebbe piuttosto un sistema con tessera elettronica oppure con QR code, come succede a Pavia. Altri aspetti da attenzionare su Cremona è il fatto che non sia possibile prendere sia il primo, sia il secondo – oltre a valutare la presenza di alternative vegetariane e per celiaci.

Migliorare la comunicazione di EDiSU

Spesso, agli studenti non è chiaro quali sono i servizi offerti dall’Ente per il Diritto allo Studio e come è possibile accedervi. Questo vale in particolare per gli iscritti al primo anno che si interfacciano per la prima volta al mondo universitario. Andrà pertanto migliorato l’orientamento in entrata, in sintonia con il COR dell’Università, spiegando bene il funzionamento delle borse e degli altri servizi DSU – sfruttando anche la modalità telematica.

In generale, poi, riteniamo che sia utile aggiornare con costanza il sito dell’ente, sia come contenuti, sia come facilità di navigazione, così da rendere il sito più facilmente fruibile. Ad esempio, il menù di navigazione andrebbe ripensato ed andrebbe facilitato l’accesso allo sportello online. Nel sito potranno essere caricati dei mini-tutorial e delle guida step by step sui passaggi fondamentali per accedere ai benefici DSU (es. come fare l’isee, come presentare richiesta per le borse, come funzionano le graduatorie ecc.). L’obiettivo è quello di offrire quadro generale sui passaggi burocratici e sulle scadenze principali, integrando quindi un calendario unico insieme alle scadenze dell’ateneo. Gli studenti andrebbero inoltre avvisati via mail (o tramite il sistema di notifica personalizzata che abbiamo proposto) di eventuali scadenze, della pubblicazione di graduatorie o di altri fatti interessanti.

Comunque, resta evidente che per garantire un’adeguata comunicazione costante tra EDiSU e studenti sia necessario garantire un’adeguata presenza di personale nell’ufficio benefici economici – cosa resa difficile dalle politiche di taglio attuati dalla politica nei precedenti anni. Andrebbero comunque esplorate tutte le possibilità di potenziare l’ufficio benefici economici, anche tramite il servizio civile.

Borse di Studio, sovvenzioni straordinarie, rimborso affitti

Completano il quadro dei benefici del Diritto allo Studio Universitario tre misure fondamentali.

Per quanto riguarda le borse di studio, ci proponiamo di continuare a monitorare la riforma legata al PNRR così come impostata dal DM n. 1320 del 2021. Esso infatti – pur prevedendo alcune novità importanti e positive – rischia di creare nuovamente la figura dell’idoneo non beneficiario. Siamo in contatto con EDiSU, Regione Lombardia e Ministero per cercare di scongiurare questo rischio. Bisognerà inoltre sfruttare l’occasione per migliorare alcuni aspetti:

  • il problema della prima immatricolazione assoluta. Se uno studente cambio corso, deve poter mantenere la borsa di studio per i restanti anni del proprio percorso accademico;
  • il corretto e puntuale riconoscimento dei crediti formativi conseguiti duranti periodi di mobilità;
  • l’erogazione puntuale – il prima possibile – degli importi agli studenti idonei;
  • la possibilità di una qualche forma di anticipo della quota servizi per le matricole che devono utilizzare il servizio mensa.

Per quanto riguarda le sovvenzioni straordinarie, ci assicureremo che vi sia sempre la disponibilità economica sufficiente a coprire tutte le richieste degli studenti, così da poter sfruttare al massimo la flessibilità di questo strumento. Per quanto riguarda il rimborso affitti, è evidente che l’ultimo è stato eccessivamente lento, tanto che solo a maggio 2022 il Ministero ha sbloccato la sua quota di finanziamento. Per questo motivo, stiamo pensando a misure più specifiche a favore degli studenti che pagano un affitto. Stiamo lavorando ad esempio ad un fondo di garanzia che sia immediatamente esigibile, senza tempi burocratici infiniti.


Edilizia, spazi e biblioteche

Negli ultimi anni, l’Università di Pavia ha visto un sensibile aumento del numero degli iscritti: secondo gli ultimi dati disponibili, le studentesse e gli studenti del nostro ateneo hanno superato quota 26.000. Alla crescita hanno contribuito anche l’attivazione di nuovi corsi di studio. Tale crescita degli studenti non è però corrisposta a un adeguato programma di espansione edilizia, nonché di sistemazione e ripensamento degli spazi interni. Nonostante nell’ultimo biennio si sia evidentemente invertita la rotta, il deficit è evidente e si fatica a recuperare.

Servono nuove aule per la didattica

É necessario anzitutto che vengano aumentati gli spazi dedicati alla didattica, con la costruzione di nuove aule – alcune delle quali devono poter accogliere un numero elevato di studenti; serve anche realizzare nuovi laboratori nei dipartimenti dove questi sono carenti. Vi sono dei progetti che vanno in questa direzione: la ricostruzione del polo Cravino, la costruzione del nuovo polo di Medicina e la riqualificazione degli spazi dell’ex Mondino sono i progetti più interessanti. Bisogna procedere speditamente, intercettando tutte le risorse nazionali e regionali disponibili, in modo tale da poter disporre quanto prima degli spazi.

Anche le aule già presenti, comunque, necessitano spesse di sistemazioni: desideriamo pertanto che si proceda a costanti lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. Servono infatti nuove sedute nelle aule storiche affinché l’arredo consenta di poter scrivere a mano o sui computer. Inoltre, è importante anche dotare le aule e le biblioteche di prese elettriche facilmente fruibili dagli studenti.

Oggi è altresì essenziale che si proceda nel miglioramento della rete wi-fi, risolvendo i vari disagi che vi vengono segnalati dagli studenti. Per poter raggiungere con facilità le varie aule – ma più in generale qualsiasi spazio dell’Università, ivi compreso gli uffici dei docenti – abbiamo proposto una mappatura più chiara delle aree universitarie ed una migliore comunicazione sulla loro disposizione. A tal fine, abbiamo proposto all’area informatica di realizzare una mappa online interattiva da app, nella quale siano presenti tutti gli spazi dell’ateneo – facilmente navigabili.

Vogliamo riproporre la creazione di un’Aula del Silenzio in Nave, in modo tale che ci sia uno spazio – con regole e modalità di utilizzo chiare e condivise – in cui gli studenti di qualsiasi religione possano non solo pregare, ma svolgere attività di raccoglimento oppure di riflessioni laiche.

Gli spazi per il pasto devono essere garantiti

Nelle scorse settimane, abbiamo ottenuto finalmente un gruppo di lavoro per poter consumare il pasto portato da casa, all’interno dell’ateneo. Tramite il gruppo di lavoro, puntiamo infatti ad ottenere finalmente degli spazi adeguati per la pausa pranzo. La soluzione più semplice nell’immediato è quella di ottenere che le aule rimangano aperte per poter consumare il proprio pasto portato da casa, inoltre ci impegniamo a far sì che vengano individuati spazi specifici dove possano essere implementati dei forni microonde – come esistono, ad esempio, a Bicocca. Non solo: crediamo che queste aule possono diventare degli spazi multifunzionali, aperti tutto il giorno, nei quali sia possibile svolgere altre attività – come dei lavori di gruppi o uno studio si gruppo – o più semplicemente prendersi semplicemente una pausa.

Vogliamo inoltre che gli erogatori d’acqua attualmente presenti in università vengano segnalati meglio, oltre che vengano implementati altri erogatori negli spazi dove non sono attualmente presenti (es. Polo Centrale, ma anche l’area di San Tommaso attinente alla Biblioteca).

Bisogna inoltre procedere nella riqualificazione degli spazi esterni: negli ultimi anni abbiamo ottenuto nuove panchine e nuovi tavoli, ma ciò non basta. Bisogna attrezzare meglio le aree esterne dell’Università (come San Felice, Nave-Polo Cravino, Fisica), prevedendo anche delle adeguate coperture dalla pioggia e dal sole per consentire un utilizzo più esteso. Uno spazio che deve essere assolutamente riqualificato è il Cortile Teresiano: chiediamo che esso venga liberato dalle automobili e riconvertito ad area verde per studiare, socializzare ed organizzare iniziative.

Biblioteche ed aule studio

Il Coordinamento ha ottenuto l’importante vittoria dell’orario prolungato delle biblioteche, oltre all’apertura nel fine settimana di San Tommaso. Ci siamo battuti affinché gli spazi per lo studio e i servizi bibliotecari fossero ottimamente fruibili dagli studenti. Anche nei prossimi mesi, continueremo a farlo – monitorando gli orari prolungati ed intervenendo in via sperimentale laddove necessario per allungare ulteriormente gli orari di apertura.

Bisogna inoltre continuare a spingere affinché l’Università sistemi o realizzi ex-novo spazi da destinare ad aule studio o biblioteche che abbiano tutto l’arredamento e l’attrezzatura necessaria. Si pensi ad esempio al completamento del progetto di realizzazione dell’aula studio al primo piano della Mensa Cravino, al lavoro in corso sulla Biblioteca di Arte, al progetto di ristrutturazione dell’ex polo Mondino con la realizzazione della biblioteca unificata di area umanistica, nonché alla sistemazione di un’altra ala di San Tommaso. In generale, l’ateneo deve impegnarsi per garantire spazi dedicati allo studio individuale e di gruppo, con un potenziamento specifico durante le sessioni di esame, ad esempio riconvertendo le aule solitamente usate per la didattica in aule studio o tramite la costruzione di spazi modulari.

Per quanto riguarda invece il sistema di prenotazione del posto tramite Affluences – nonostante varie soluzioni migliorative adottata in concerto con la rappresentanza studentesca – rileviamo ancora diversi limiti: il sistema va reso più semplice ed immediato, superando la divisione fittizia in singoli posti. Il sistema deve essere inoltre aperto agli studenti non iscritti all’Università e alla cittadinanza tutta – eventualmente tramite un sistema di priorità e regole. In tutti i casi, non si vede la motivazione per la quale deve persistere la presenza di tornelli nelle biblioteche universitarie.

Il modello da seguire dalle biblioteche dovrebbe essere quello dello “scaffale aperto”. Da anni chiediamo inoltre l’acquisto di manuali digitali, abbonamenti virtuali a riviste e banche dati digitali per supportare le attività di studio e ricerca degli studenti – da alcuni anni, infatti, viene stanziato un fondo apposito.  Sarebbe importante infine prestare maggiore attenzione alla realizzazione degli armadietti: quelli a San Tommaso risultano inutilmente grandi e scomodi da usare. Bisognerebbe piuttosto realizzarne di più ma più piccoli, con un sistema più “flessibile” rispetto a quello attuale con le monete-gettoni. In altri posti, ad esempio in Nave, ci è stato segnalato che la presenza di alcuni armadietti renderebbero la permanenza degli studenti più agevole, potendo lasciare oggetti di valore, zaini e dispositivi elettronici.


Un ambiente realmente inclusivo, per tuttǝ

Uno degli elementi che ha contraddistinto il lavoro del Coordinamento è quello di voler rendere l’ambiente accademico pienamente inclusivo per tutte e tutti, indistintamente da cultura, etnia, razza, religione, sesso, identità di genere, orientamento sessuale, età,  lingua, opinioni politiche e abilità. Per questo motivo, continueremo a chiedere che l’Università degli Studi di Pavia si renda protagonista attiva nella lotta alle discriminazioni.

Nello specifico, chiederemo alla luce dei miglioramenti ottenuti, un ulteriore miglioramento riguardo la fruizione della carriera alias, garantendo la possibilità di specificare o meno un’identità di genere così che anche a tutt* l* student* queer, gender fluid e non binary possano sentirsi maggiormente inclusi e non discriminati. Vogliamo che l’Università adotti un linguaggio più inclusivo nelle delibere e nelle proprie comunicazioni interne. Dovranno inoltre essere aumentate le attuali borse di studio – nonché i progetti di supporto didattico e logistico – a favore di studenti rifugiati (o comunque beneficiari di misure analoghe) provenienti da tutti quei paesi in cui sono violati i loro diritti fondamentali.

Per raggiungere questo scopo è necessario che il CUG venga maggiormente valorizzato, non solo esercitando una funzione più ampia di monitoraggio e tutela delle minoranze, ma svolgendo un’attività più incisiva e sentita da parte della comunità accademica. Nello scorso mandato, dopo nostra esistenza, siamo stati aggiunti come “uditori parziali” alle sedute del CUG. Si tratta di un risultato deludente, per quale non ci arrendiamo: insistiamo che la rappresentanza studentesca venga coinvolta a pieno titolo.

Continueremo a chiedere che tutte le realtà operanti nell’ateneo debbano rispettare i valori di libertà, di democrazia, di eguaglianza, di pace, di giustizia sociale e di rispetto di ogni diritto umano e debbano impegnarsi a non adottare atti o comportamenti discriminatori o riconducibili alle ideologie fasciste e totalitarie, in linea con quanto già fatto da altri atenei e nel rispetto della nostra Costituzione. Un’altra nostra richiesta è che venga ampliata la durata temporale del regime di iscrizione in tempo parziale a favore dei neo-genitori, consentendo la conservazione dello status in tempo parziale fino al 5° anno di età del figlio.

Maggiore attenzione a disabilità e DSA

Per quanto riguarda le barriere architettoniche, sul sito di Ateneo è disponibile per Palazzo Centrale la mappa con i percorsi accessibili alle persone con disabilità. Inoltre, l’Università ha adottato il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche (PEBA). Bisogna procedere convintamente nel lavoro di rimozione delle barriere architettoniche – cercando di abbatterle tutte entro due anni ed evitando di realizzarne di nuove. Risulta inoltre importante che l’Università degli Studi di Pavia realizzi una mappatura di tutte le barriere architettoniche presenti nei propri poli, evidenziando anche sulla mappa e tramite appositi cartelli i percorsi alternativi per aggirare le barriere quando non è strutturalmente possibile rimuoverle.

Per continuare a lavorare sul tema, riteniamo fondamentale avere una rappresentanza attiva all’interno del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) del SAISD, il Centro di Servizi di Ateneo “Servizio Assistenza e Integrazione Studenti Disabili e con DSA. Da qualche mese, infatti, su nostra richiesta i rappresentanti degli studenti sono stati inclusi nelle riunioni del CTS.

Ci impegneremo, come associazione, a fare formazione, divulgazione, sensibilizzazione su tematiche riguardanti la disabilità e, in particolare, sulle conseguenze invalidanti che determinate condizioni possono avere a livello di diritto allo studio. Per fare ciò, è preziosa la collaborazione con le realtà associative del territorio che si battono per l’inclusione e la lotta contro le discriminazioni.


Una città a misura di studente

Sentiamo spesso parlare di Pavia come “città universitaria” o addirittura di “città campus”. Ciò non corrisponde al vero: in realtà, spesso, come studenti ci sentiamo trascurati dalle istituzioni locali che non si occupano dei nostri bisogni. Per questo motivo, riteniamo che un’associazione come la nostra non debba limitarsi alla rappresentanza e alla politica universitaria, ma debba essere una protagonista della vita cittadina – chiedendo maggiori attenzione al Comune a alle altre istituzioni comunali.

Un Comune più attento agli universitari

Chiediamo che vengano organizzate iniziative culturali e ludiche da parte dell’amministrazione comunale in quanto riteniamo che siano mezzi più efficaci al contrasto della “Malamovida” rispetto alla repressione finora operata.

Anche per questo motivo, nella legge regionale sui giovani, abbiamo ottenuto che la Regione si impegni a promuovere la creazione di luoghi sicuri, ossia di spazi per la socialità ove i giovani possano realizzare progetti in cui esprimere la propria personalità individuale e collettiva – realizzando a tal scopo anche dei progetti di riqualificazione urbana. Abbiamo infatti la necessità di poter disporre di spazi adeguati ad attrezzati per iniziative ludiche, culturali e sociali. A parte ciò, proponiamo che vengano implementate maggiori scontistiche per studenti per quanto riguarda l’accesso a cinema e teatri, musei del territorio.

Migliorare le politiche sportive

Il CUS Pavia rappresenta un’importante realtà che però risulta sempre sufficientemente attrattiva e capillare all’interno della comunità studentesca del nostro ateneo. Rispetto ad altri CUS, infatti, il nostro ha una carenza di strutture ed impianti sportivi. Per questo motivo bisognerà cercare di informare e pubblicizzare meglio i servizi e le attività offerti dal centro, incentivando il tesseramento tra la popolazione studentesca.

Resta poi l’annoso problema della dotazione infrastrutturale, per le quali è necessario proseguire nel progetto espansivo e nella manutenzione costante. Serve pertanto che il CUS – con il supporto costante degli uffici tecnici dell’UniPv – solleciti le istituzioni a stanziare più risorse e partecipi ai bandi per l’edilizia sportiva. In questo senso, va vista positivamente la partecipazione al bando ministeriale dell’edilizia universitaria – di cui alla terza linea di intervento del DM 1274 del 10 dicembre 2021. Il progetto prevede la realizzazione di un campo di calcio e di nuovi campi da paddle.

Chiediamo inoltre che vengano integrati seminari e conferenze sullo sport nelle giornate già dedicate alle tematiche sportive, oltre a sostenere iniziative di sensibilizzazione sullo sport all’interno dell’ateneo.

Rivedere la mobilità: investire nel trasporto pubblico

Vogliamo che sia rinnovata la convenzione UniPass con inclusione nell’abbonamento del servizio Noctibus. Chiederemo un abbassamento del costo dell’abbonamento Unipass per laureandi, specializzandi e dottorandi. Deve inoltre riprendere quanto prima ad operare la linea speciale notturna Morpheus, momentaneamente sospesa. Essa non è però sufficiente: serve infatti un potenziamento del servizio urbano nell’orario serale-notturno, estendendo la durata delle linee urbane ordinarie.

Riteniamo che sia necessario revisionare gli orari del sistema di trasporto urbano di Autoguidovie, potenziando le corse negli orari di punta. Aiuterebbe inoltre avere maggiore chiarezza nella comunicazione degli orari tramite applicazioni e tramite il sito web in quanto ci sono discrepanze tra orari dichiarati e quelli effettivi. Serve in particolare maggiore attenzione per gli orari del fine settimana, i quali non sono riportati correttamente nell’app.

Tra le segnalazioni che abbiamo ricevuto, è di particolare priorità la necessità di aumentare il servizio di trasporti pubblici verso il Polo didattico di Odontoiatria e Microbiologia clinica. Nel 2020 il percorso del pullman n°8 è stato modificato sopprimendo le fermate in via Brambilla. Ciò ha provocato molti problemi per gli spostamenti degli studenti, ma anche dei cittadini, che per raggiungere le strutture di via Brambilla, tipicamente molto trafficata, non hanno nemmeno un percorso pedonale con marciapiede o una ciclabile.  L’obiettivo è quello di concordare con Autoguidovie dei mezzi di trasporto comodi e sicuri, sarebbe sufficiente aggiungere una fermata dell’autobus n° 8 oppure n° 5 in modo da raggiungere il polo didattico con comodità ed efficienza.

Risulta inoltre fondamentale abbattere i costi legati al trasporto extraurbano: per ottenere questo risultato – però – è fondamentale un intervento della Regione. Abbiamo infatti ottenuto il riconoscimento da parte della Regione del diritto alla mobilità dei giovani nell’ambito del territorio regionale. Nella Legge Regionale per i giovani, infatti, la Regione si è impegnata ad implementare misure agevolative da prevedere nell’ambito della programmazione tariffaria e degli accordi di servizio con gli operatori del trasporto. Un obiettivo potrebbe essere interessante potrebbe essere quello di ottenere un abbonamento scontato “Io Viaggio Ovunque in Lombardia per Studenti Universitari” al costo massimo di 50€ al mese, oltre a delle scontistiche sulle singole tratte.

Oltre ad introdurre delle scontistiche, è necessario che la Regione riveda le politiche sulla mobilità ferroviaria: materiale rotabile vetusto e una programmazione oraria insufficiente – unito a una infrastruttura carente – ha reso il servizio offerto da Trenord spesso insoddisfacente rispetto alle esigenze studenti. Serve, in vista del  nuovo accordo di servizio, un ripensamento del sistema di governo del TPL e adeguati investimenti.

Piste ciclabili e mezzi elettrici

A livello comunale, bisogna potenziare le piste ciclabili – oggi insufficienti, insicure e “spezzettate”. Bisogna a tal fine migliorare il dialogo con il comune per la realizzazione di nuove piste ciclo-pedonali per il collegamento rapido dal centro alla stazione e ai principali poli universitari scientifici. Servono investimenti ma anche una chiara decisione politica, che faccia del collegamento con i luoghi di interesse universitario una priorità assoluta. Serve senz’altro monitorare l’applicazione della relativa convenzione sulla mobilità tra comune e Università. In generale, poi, bisogna fare un lavoro di messa in sicurezza di attraversamenti ciclo-pedonali e aree pedonali, oggi spesso insicuri a causa di una regolamentazione insufficiente del traffico e della sosta veicolare. Resta ovviamente fondamentale la manutenzione ordinaria del manto stradale e dei marciapiedi.

Vogliamo infine che vengano attivate misure a favore della mobilità dolce ed eco-sostenibile tramite il potenziamento e la semplificazione del sistema comunale di noleggio delle biciclette e vogliamo che venga implementato un sistema di noleggio smart di mezzi elettrici. Inoltre, chiediamo di sottoscrivere all’Università di sottoscrivere nuove convenzioni per rendere i servizi suddetti più accessibili agli studenti e al personale universitario, oltre a dialogare con i soggetti già presenti sul territorio comunale per semplificare il noleggio dei mezzi.

L’Università deve procedere all’installazione graduale di nuove rastrelliere e di punti di ricarica per mezzi elettrici – sia dentro alle proprie strutture, sia in prossimità con la collaborazione del Comune. Le postazione per le bici e i mezzi elettrici devono essere chiuse o comunque sicure per ridurre il rischio di furto.


Sostenibilità: l’ambiente è una priorità anche per l’Università

Una delle direttrici principali verso la quale l’Università deve tendere è quella relativa alla tutela e alla promozione della sostenibilità, in particolare ambientale.

Chiediamo un potenziamento del servizio degli erogatori d’acqua potabile – aggiungendo nuove torrette nei luoghi in cui ancora mancano (es. sede centrale o biblioteca BSU) e rendendole accessibili a tutta la cittadinanza. Anche il Comune di Pavia si deve muovere nella stessa direzione, installando nuove fontanelle e nuovi erogatori d’acqua potabile per diminuire il consumo di plastica. Tutto ciò consentirà presto di abolire totalmente la vendita di acqua in bottiglie dell’ateneo; dovremo quindi chiedere che l’erogazione gratuita di acqua potabile avvenga anche in tutti i bar e in tutte le mense.

In generale, chiediamo che venga introdotta una clausola di non utilizzo della plastica monouso in tutti i bandi (macchinette, bar e mense) salvo quando non esistano in commercio soluzioni alternative; in tal caso chiederemo che venga esplicitato di preferire la bio-plastica. Ad esempio, in sede di rinnovo del contratto con l’azienda appaltatrice, sarà importante garantire che l’erogazione di caffè e altre bevande dalle macchinette possa avvenire direttamente in un proprio bicchiere riutilizzabile. In tutti i casi, grazie alle nostre sollecitazioni, già negli ultimi bandi dell’UniPv sono inseriti criteri ambientali superiori a quelli di legge, premiando in sede di assegnazione il contraente che propone all’ateneo soluzioni particolarmente attente all’ambiente.

L’Università potrebbe inoltre promuovere e potenziare, tramite un’apposita convenzione che se necessario individui nuovi spazi, il progetto del Comune di Pavia denominato “orto comunale”. Si tratta di piccoli appezzamenti di terra messi a disposizione dal Comune per coltivare un orto ad uso personale – fermi restando i criteri di priorità verso le categorie fragili individuate nel bando comunale.

Chiediamo inoltre che ci sia una maggiore diffusione della raccolta differenziata, con maggiore attenzione per i punti di aggregazione (Cortile di San Tommaso, aree verdi Nave e polo Taramelli, chiostri della Centrale). Chiediamo che ogni punto in cui sono presenti dei secchi per la differenziata sia indicato nella mappa online dell’università e che vengano fornite le indicazioni per una corretta raccolta differenziata, anche in prossimità dei punti di raccolta, in italiano e in ingelse.

Per svolgere tutte queste attività, resta centrale il lavoro del gruppo OSA – Office for Sustainable Actions. A tal proposito, va aggiornato e migliorato il sito dell’OSA, introducendo maggiori informazioni correlate alla sostenibilità ambientale, ad esempio con una mappa delle piste ciclabili o dei punti di erogazione d’acqua, in italiano e in inglese – svolgendo nel contempo una capillare campagna informativa.

Fondamentale strumento di monitoraggio costante e di miglioramento progressivo risulta il bilancio di sostenibilità, uno strumento che comunica gli impegni e i risultati presi nell’ambito della Responsabilità Sociale. L’ateneo nel 2021 ha adottato per la prima volta il Rapporto di Sostenibilità  che tocca argomenti quali il verde, l’energia, l’economia circolare, la mobilità e la sostenibilità sociale; riteniamo che tale strumento possa essere ampliato e migliorato.

Il principale limite del Rapporto risulta l’esclusione da un’analisi seria le mense e collegi: questi ricadono sotto la responsabilità di EDiSU il quale, però, non adotta alcuno strumento simile. Bisogna porre rimedio, perchè l’EDiSU è un soggetto imprescindibile quando si parla di sostenibilità ambientale e sociale, a causa dei numerosi servizi da esso erogati. Bisogna infatti ridurre la plastica, prestare attenzione alla filiera di rifornimento delle mense e alle abitudini alimentari, verificare l’isolamento termico delle strutture di propria competenza, favorire la raccolta differenziata in collegi e mense, consentire di usare il proprio contenitore riutilizzabile per il cibo delle mense, diffusi capillarmente i distributori d’acqua eliminando le bottiglie di plastica.


Didattica e internazionalizzazione

L’Università non può prescindere da una profonda riflessione su come viene erogata oggi la didattica: una riflessione resa ancora più urgente dalla crisi pandemica. Spesso notiamo modalità eccessivamente frontali, nelle quali gli studenti si sentono poco coinvolti. Stessa importanza va data all’internazionalizzazione, tematica che acquista sempre più importanza anche per la comunità studentesca. Per questi motivi, come Coordinamento ci proponiamo di essere un soggetto che spinga l’ateneo a mettersi in discussione, avviando un processo di ripensamento e miglioramento della propria offerta.

Accessi e numero chiuso

Vogliamo l’abolizione del numero programmato locale laddove non sia motivato dalla presenza di Laboratori Altamente Formativi. Nei corsi di laurea che prevedono laboratori ad alta specializzazione, vogliamo un aumento progressivo dei posti disponibili che porti all’abolizione del numero programmato locale, affiancato da reali investimenti nell’edilizia universitaria e da una programmazione del reclutamento che rispetti le vere esigenze didattiche.

Per i corsi di laurea con attività professionalizzanti che appartengono all’area medico-sanitaria chiederemo che l’apertura debba essere proporzionata alla capacità dell’Università di garantire una formazione adeguata al singolo studente, in particolare in riferimento ai tirocini svolti nelle strutture ospedaliere. Siamo inoltre impegnati a livello nazionale sulla riforma del sistema di accesso al Corso di Laurea di Medicina, per il quale il Ministero sta avviando un processo di profonda riforma. A prescindere da ciò, chiederemo che l’università eroghi gratuitamente i corsi in preparazione ai TOLC.

Una didattica adatta alle esigenze degli studenti

Chiederemo che il numero minimo degli appelli, attualmente 6, venga aumentato ad almeno 7 appelli annuali. Molti studenti lamentano una didattica troppo frontale e prettamente teorica. Per questo motivo, chiederemo che vengano aumentati i lavori pratici e previsti più lavori di gruppo che incidano sulla valutazione dell’esame. Questo tipo di prove non dovrà essere fine a se stesso, ma realmente utile nel percorso formativo.

Chiederemo l’introduzione di corsi capillari in tecniche dell’apprendimento, in modo da dare a tutti gli studenti le competenze per prepararsi al meglio all’università. Un’altra richiesta fondamentale è l’apertura di una seconda finestra di compilazione del piano di studio tra marzo e aprile, nei quali lo studente possa gratuitamente modificare ed inserire nuovi insegnamenti ed esami.

In tutti i dipartimenti, vigileremo che venga rispettata la proporzionalità tra carico di lavoro e CFU. Continueremo a batterci per il mantenimento delle videoregistrazioni a favore di tutte e tutti gli studenti. Le videoregistrazioni dovranno essere dell’anno corrente e mantenute caricate su Kiro almeno fino alla fine dell’anno accademico. Serve a tal proposito un’opera di sensibilizzazione dei docenti per ottenere così una modifica strutturale del regolamento didattica dell’Università. Nel frattempo, serve continuare ad investimenti in software e attrezzatura permanente audio-video nelle aule, in modo tale che essi consentano di erogare dirette e registrazioni di qualità.

Inoltre, l’Università Pubblica ha il dovere di venire incontro alle categorie che oggi faticano ad accedere alla didattica in presenza, fermo restando che l’obiettivo principale resta cercare di consentire l’accesso alla didattica in presenza, provando ad esempio ad attivare corsi serali o nel fine settimana. Risulta però innegabile l’utilità di attivare modalità a distanza (ad es. tramite Zoom) per studenti lavoratori, sportivi, carcerati, con particolari patologie – ed altre categorie debitamente individuate.

Vigileremo sulle competenze trasversali e sugli open badge: i primi consentono agli studenti di apprendere conoscenze aggiuntive rispetto a quelle disciplinari, mentre le seconde consentono di certificare digitalmente tutte le conoscenze disciplinari, abilità (soft skills) e competenze tecniche acquisite durante il percorso universitario. Riteniamo entrambi gli strumenti molto utili e, infatti, abbiamo sostenuto la loro implementazione progressiva – accompagnando però l’introduzione da da un regolamento chiaro che prevede criteri uniformi e trasparenti per l’introduzione di nuove competenze oppure di nuovi open badge – ad esempio prevedendo che gli stessi debbano essere gratuiti o, comunque, debbano essere erogati ad un costo accessibile: essi non devono infatti diventare appannaggio soltanto di una parte degli studenti in base alla situazione economica, ma essere ad appannaggio di tutte e tutti gli studenti.

Questionari di valutazione 

I questionari di valutazione sono uno strumento essenziale per monitorare la qualità della didattica ed intervenire in caso di problemi. Per questo motivo, bisogna sensibilizzare la comunità studentesca sull’importante di una corretta compilazione; come Coordinamento ci impegniamo poi tramite i nostri rappresentanti a garantire un’analisi accurata dei risultati in sede di Commissione Paritetica Docenti-Studenti.

Vogliamo aggiungere nei questionari di valutazione una sezione apposita e chiara in cui sia posizione richiedere l’attivazione motivata di un tutorato, nonché ulteriori informazioni in merito all’eventuale servizio già erogato. La novità sostanziale – rispetto alle domande già presenti – è che tale sezione dovrà essere oggetto di un’apposita analisi e relazione da parte della Commissione Paritetica di Tutorato istituita all’interno di ogni dipartimento.

Vogliamo inoltre espandere l’utilizzo dei questionari di valutazione, inserendo anche questionari di valutazione per altre attività molto importanti, sulle quali non esiste uno strumento efficace di monitoraggio costante: le attività linguistiche dei CEL, attività di tirocinio, gli esami e le altre verifiche dell’apprendimento (controllando in particolare – in maniera oggettivo – la corrispondenza e la chiarezza rispetto a quanto riportato nel Syllabus).Tutto ciò consentirà, in maniera collaborativa,  trasparente e metodica, di migliorare gradualmente tutte le attività collegate alla formazione e alla crescita dello studente.

Orientamento

L’orientamento rappresenta un elemento centrale all’interno della vita universitaria e, per questo motivo, abbiamo chiesto ed ottenuto l’inclusione della rappresentanza studentesca all’interno del COR – il Centro Orientamento dell’ateneo. Per quanto riguarda l’orientamento intra e in uscita, chiederemo che venga migliorato e reso più capillare – grazie anche attraverso incontri o comunque occasioni di confronto con altri studenti ed ex studenti.

Chiederemo inoltre che sia promosso l’orientamento in entrata, in modo da limitare la dispersione universitaria soprattutto ai primi anni. Va inoltre studiata la possibilità di introdurre in maniera più strutturata e capillare la figura dello studente tutor, individuato tra gli iscritti agli ultimi anni; essi possano aiutare gli studenti del primo anno all’inizio del loro percorso, avendo una figura di riferimento che ha fatto la medesima esperienza, pochi anni prima.

Studenti lavoratori

Gli studenti che durante il proprio percorso di studio svolgono anche un’attività lavorativa devono essere adeguatamente supportati da parte dell’Università e dei Dipartimenti. Per questo motivo, chiediamo il mantenimento della didattica a distanza per gli studenti lavoratori dove non ci sia la possibilità di attivare corsi serali oppure nei fine settimana effettivamente partecipati ed utili agli studenti.

Riproporremo sicuramente la richiesta di modifica del regolamento dell’iscrizione in regime di tempo parziale. Vogliamo, infatti, un maggiore riconoscimento della figura dello studente lavoratore, semplificando i criteri attualmente previsti per l’accesso all’iscrizione part-time, anche al fine di accedere agli appelli straordinari. Chiederemo, inoltre, di ampliare la possibilità di accedere al regime di tempo parziale, dando l’opportunità di iscrizione anche al quarto anno della magistrale a ciclo unico e consentendo, nell’eventualità, di proporre un nuovo piano di ripartizione dei crediti, rispetto a quello inizialmente autorizzato.

Insieme al sindacato dei lavoratori, inoltre, affianchiamo lo studente per qualsiasi necessità e problematica che dovrebbe insorgere nel rapporto tra lavoro e studio, verificando in particolare che lo studente possa accedere ad un regolare rapporto di lavoro e che possa usufruire dei permessi studio per studenti lavoratori previsti dall’Art. 10 dello Statuto dei Lavoratori e di ogni altro diritto previsto dalla contrattazione collettiva o dai regolamenti didattici dell’ateneo.

PF24: migliorare il percorso per accedere all’insegnamento

Con la riforma del percorso formativo per accedere al concorso per l’insegnamento – attualmente in discussione in Parlamento – tale punto del programma elettorale non può che essere parziale. Cercheremo di aggiornare la questione appena il Parlamento approverà definitivamente la riforma e sarà chiaro, in particolare, come avverrà il periodo di transizione tra il vecchio percorso e quello nuovo. Comunque, svolgeremo nei prossimi mesi un lavoro di informazione e sensibilizzazione tra gli studenti insieme agli uffici dell’ateneo e alla FLC CGIL in modo tale che le studentesse e gli studenti possano affrontare il cambiamento in maniera consapevole.

In relazione all’attuale percorso, abbiamo chiesto che venga garantita l’attivazione del Percorso Formativo 24 CFU (PF24) ogni anno, anziché ogni due anni. Particolare attenzione  deve essere inoltre posto nella questione dei costi, affinché non vi sia un aggravio economico rispetto ai costi che lo studente già sostiene per il proprio percorso universitario. L’obiettivo deve essere pertanto la gratuità della certificazione e del corso per tutti gli iscritti all’Università di Pavia (ora il costo è pari a 56€). Per chi non risulta iscritto all’università di Pavia, vogliamo confermare un metodo di contribuzione basato sull’ISEE, migliorandone e la progressività. Serve inoltre garantire a tutti gli studenti iscritti al PF24 il diritto ad un periodo aggiuntivo, nell’attuale sistema deve essere garantito quindi il semestre aggiuntivo.

Tirocini

Vogliamo ottenere una tutela sindacale minima per i tirocinanti: la formazione pratica deve essere realmente utile ed evitare che nasconda rapporti lavorativi, oppure che diventi un’esperienza fine a sé stessa.

Chiederemo pertanto che lo studente venga supportato maggiormente nella ricerca di quelle attività di tirocinio realmente formative: è essenziale in tal senso aumentare il numero di tirocini, tramite l’individuazione di nuovi progetti e convenzioni con enti pubblici ed aziende private. Per far sì che i tirocini siano realmente formativi e/o professionalizzanti, sarà necessario un’attenzione particolare alla fase di redazione di progetti formativi. In questo modo sarà possibile realizzare esperienze formative che possano realmente fornire agli studenti quelle competenze pratiche spendibili sul mondo del lavoro, anche grazie a un lavoro maggiore di job placement e collaborazioni con il tessuto economico locale.

Vigileremo che laboratori, tirocini e internati di tesi siano effettivamente formativi e ne venga garantito il funzionamento, anche in ottica di superamento dei limiti legati all’emergenza sanitaria. La qualità formativa deve infatti essere sempre garantita: chiederemo per questo che vengano anche introdotte e rispettate delle linee guida chiare e uniformi per lo svolgimento delle attività, laddove non siano già presenti. Come già detto, ai fini del monitoraggio costante chiediamo che venga istituito un apposito questionario di valutazione post-tirocinio, il quale verrà vagliato dalle Commissioni Paritetiche. Questa attività di monitoraggio dovrà essere presa in considerazione nella fase di sottoscrizione, rinnovo o modifica delle convenzioni.

A prescindere da questo, insieme al sindacato dei lavoratori faremo un’attività di monitoraggio e “tutela sindacale” a favore degli studenti (e neo-laureati) che svolgono attività di tirocinio, verificando il puntuale rispetto dei loro diritti – ad esempio quelli relativi alla tutela della sicurezza sui luoghi di lavoro. Utile sarà anche un’opera di sensibilizzazione e d’informazione dei diritti dello studente tirocinante, nonché delle modalità con cui l’attività pratica deve svolgersi.  Ci teniamo poi che vengano mantenute ed integrate alcune garanzie particolarmente importanti, come una sorveglianza sanitaria e un sistema assicurativo completo, particolarmente utili per l’area sanitaria. Anche l’Università ha il compito di organizzare dei corsi di orientamento per i tirocini e degli opuscoli informativi.

Vogliamo infine che la risoluzione del Parlamento Europeo che condanna i tirocini e gli stage non retribuiti venga effettivamente rispettata. Lavoreremo quindi per istituire appositi contratti di formazione per stage e tirocini, affinché sia sancito il diritto a un congruo rimborso spese. Per gli ultimi due anni accademici, abbiamo ottenuto un importante primo passo: l’Università di Pavia ha previsto  uno stanziamento di quasi 150.000€ per un rimborso spese di 200-400€ a favore dei tirocinanti “fuori sede”.

Internazionalizzazione

Va anzitutto potenziata l’offerta del Centro Linguistico, il quale – nonostante molti sforzi e miglioramenti grazie all’attivazione di nuovi corsi in lingue prima non insegnate, come il tedesco e il francese – risulta oggi  “saturo”. Il CLA dovrebbe ulteriormente espandere i corsi offerti, in particolare per quanto riguarda la lingua inglese, sia tramite corsi in presenza, sia tramite risorse disponibili tramite la piattaforma kiro.

Non solo le lingue straniere: serve che vengano attivati più corsi di italiano al CLA, aumentando in questo modo il numero di posti disponibili, particolarmente utili per gli studenti stranieri che hanno bisogno di apprendere la lingua italiana. Essi dovrebbero essere aperti anche agli studenti non Erasmus in modo gratuito o, almeno, con costi fortemente calmierati. Vogliamo far sì che alcuni percorsi di potenziamento della lingua italiana possano essere erogati dall’università anche attraverso il part time degli studenti.

A parte ciò, in tutti i dipartimenti va data la possibilità a chi ha scritto la tesi in una lingua straniera di discuterla nella medesima lingua. Perimenti, chiederemo che agli studenti venga data la possibilità di sostenere gli esami in lingua inglese tramite appositi libri di testo, indipendentemente dalla lingua in cui viene erogato l’insegnamento – potenziamento ed espandendo quindi i corsi e gli esami english friendly.

Dovrà svolgere un ruolo centrale la nuova commissione all’internazionalizzazione dell’Università di Pavia, ottenuta grazie anche alla collaborazione del Coordinamento per il Diritto allo Studio. La Commissione vede la presenza di due rappresentanti degli studenti: essi dovranno garantire l’attuazione del nuovo regolamento sull’internazionalizzazione. Particolare attenzione deve essere dedicata al rafforzamento dei progetti di mobilità internazionale, aumentando il numero delle esperienze possibili e degli enti universitari ospitanti; bisogna inoltre garantire un corretto e rapido riconoscimento dei CFU relativi alle attività formative svolte all’estero, tramite degli accordi scritti che siano chiari e sottoscritti prima della partenza. Va inoltre promossa la possibilità di svolgere tirocini e stage all’estero.

Di particolare interesse sono progetti come EC2U (European Campus of City-Universities) e i programmi di doppia laurea. Essi sono senz’altro utili per consentire agli studenti di acquisire nuove competenze ed esperienze: per questo all’Università di Pavia abbiamo seguito da vicino l’implementazione e chiediamo l’implementazione di nuovi progetti simili, consentendo l’accesso a più studentesse e studenti. Bisogna però monitorare alcuni aspetti:

  • regolamentare in maniera chiaro a livello nazionale ed europeo questi strumenti in modo tale da evitare che si creino università di serie A in grado di stipulare sempre nuovi accordi, e università di serie B che rimangano escluse completamente;
  • garantire la rappresentanza studentesca eletta in maniera democratica all’interno dei corsi;
  • garantire che tale esperienze siano accessibili gratuitamente o, comunque, a dei costi accessibili e progressivi in base all’ISEE.

Gli studenti internazionali hanno poi la necessità di essere supportati adeguatamente, ad esempio tramite il potenziamento del servizio di orientamento in uscita per gli studenti internazionali da parte dell’Università e tramite un affiancamento durante la fase di ricerca dell’alloggio a Pavia. Prezioso in tal senso è il progetto Buddy e, in generale, la collaborazione con il Servizio Affari Internazionali dell’Università e con l’associazione ESN che, insieme, concorrono ad essere un fondamentale punto di riferimento per gli studenti italiani in mobilità e gli studenti stranieri. Per cercare di venire incontro alle necessità degli studenti internazionali e garantire una corretta attuazione del nostro programma, è necessario inoltre che gli studenti internazionali possano essere ascoltati negli organi istituzionali, superando il problema della barriera linguistica.

Infine, riteniamo che l’Università debba essere in prima linea per l’accoglienza e la tutela degli studenti e degli accademici rifugiati o, comunque, beneficiari di misure di protezione umanitaria tramite esenzioni e altre forme di sostegno economico e materiali, già elencate nel punto sul Diritto allo Studio.


Dipartimenti

Per alcuni dipartimenti, abbiamo predisposto dei programmi più definiti con alcune proposte analitiche. Per i dipartimenti non presenti, puoi fare riferimento alle nostre pagine social di dipartimento e alle liste indipendenti con cui collaboriamo.