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Carriera alias potenziata all’Università di Pavia

Nella seduta del Senato Accademico del 19 aprile sono stati approvati diversi miglioramenti che chiedevamo da tempo riguardo la carriera alias, ovvero la possibilità per le persone in transizione di genere iscritte in UniPv di poter utilizzare il proprio nuovo nome senza dover utilizzare obbligatoriamente il proprio deadname.

COME CAMBIANO I REQUISITI?

  • NON sarà più necessario che uno psichiatra constati la disforia di genere dellǝ studentǝ in transizione di genere.
  • NON sarà più necessario un percorso di transizione ormonale.
  • Basterà, infatti, solo firmare il patto di riservatezza e presentare un’autocertificazione fondata sul principio dell’autodeterminazione personale; la nostra principale richiesta e un grande passo avanti!

COSA CAMBIA A LIVELLO TECNICO?
La procedura preesistente prevedeva l’attivazione di due carriere parallele. Una cosa complessa: ad esempio unǝ studentǝ doveva iscriversi ad un esame con ambo le carriere.

  • Da adesso in UniPv il nome “alias” potrà essere associato direttamente alla carriera esistente: il nuovo nome diventerà l’unico ad essere visualizzato in tutti gli ambiti interni all’ateneo.
  • Lǝ studentǝ vedrà comparire il nominativo “alias”, ad esempio nelle schermate di iscrizione agli appelli (solo all’atto della registrazione il docente potrà visualizzare l’identità giuridica).
  • Un’altra novità riguarda l’Ateneo Card. La Banca Popolare di Sondrio si impegnerà ad emettere due tessere: una con il nome anagrafico, convertibile in carta bancaria, e una con il nome “alias” da utilizzare all’interno dell’Ateneo.
FOTO UNIPV - CC BY 2.0
FOTO UNIPV – CC BY 2.0

GLI SCOGLI DELLA BUROCRAZIA ITALIANA
Purtroppo restano diversi limiti a causa dei limiti imposti dalla normativa italiana in termini di trans-inclusività. L’identità giuridica resterà l’unica visualizzata per tutto ciò che ha rilevanza giuridica esterna, come pergamena di laurea e registrazione degli esami. Non potranno essere ottenute certificazioni relative alla carriera accademica con l’identità alias, e neppure potranno essere stampate autocertificazioni dall’Area Riservata con la nuova identità.

Questo, ovviamente, salvo la rettifica di genere e dei dati anagrafici al termine dell’opportuno iter giuridico. La burocrazia italiana, ancora una volta, nella sua limitatezza si dimostra ancora profondamente trans-escludente.

ALTRI MIGLIORAMENTI RICHIESTI
Durante la seduta abbiamo richiesto anche:

  • la creazione di un’apposita sezione del sito UniPv con tutta la documentazione e le informazioni necessarie all’attivazione dell’identità alias;
  • la possibilità per unǝ studentǝ con nome alias di venire proclamatǝ solo col proprio cognome.
    L’UniPv si è impegnata a mettere in pratica al più presto queste disposizioni.

UN GRANDE PASSO AVANTI!
Siamo molto soddisfatti del lavoro che, in collaborazione con Universigay, ha portato a un considerevole miglioramento delle normative legate alla carriera alias.
Oggi la nostra università è più inclusiva di ieri. Eppure c’è ancora molto da fare!
La burocrazia italiana presenta ancora troppi limiti, soprattutto per le persone non binary o gender-fluid che si vedono costrette a specificare un sesso sui propri documenti (e nella carriera universitaria). Inoltre, l’iter giuridico per cambiare la propria identità anagrafica rimane ancora estremamente lungo e tortuoso.

Ogni giorno, infine, sentiamo storie di discriminazioni e violenze transfobiche. Una vera e piena inclusione culturale, purtroppo, rimane ancora un sogno. Occorre continuare formare e sensibilizzare sul tema l’intera comunità accademica: l’Università deve essere un luogo di inclusione!

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