La Giunta della Regione Lombardia ha stanziato 12,5 milioni di euro per finanziare le borse di studio degli universitari. Nonostante gli appelli dell’Unione degli Universitari, non è stata prevista alcuna variazione sui criteri di merito o sulle risorse stanziate.
L’UDU DENUNCIA: LE RISORSE SONO INSUFFICIENTI
«Ci aspettavamo un aumento delle domande relative alle borse di studio ed infatti il fabbisogno regionale è cresciuto di 2 milioni, arrivando ad oltre 95 milioni di euro. Siamo preoccupati» spiega Simone Agutoli, segretario del Coordinamento per il Diritto allo Studio – UDU «perchè solo una parte del fabbisogno sarà coperto dalle risorse regionali e statali. Finché la Regione non si deciderà ad aumentare i propri stanziamenti non sarà possibile uscire da questa drammatica situazione: secondo le nostre proiezioni, solo a Pavia mancano almeno 1,6 milioni di euro. In termini concreti, sono oltre 400 gli studenti che potrebbero essere privati della possibilità di studiare, se non fosse per le risorse straordinarie stanziate ogni anno dall’Università di Pavia per sopperire alle carenze delle altre istituzioni».
Le borse di studio rappresentano un insostituibile sostegno economico agli studi. L’importo annuale può variare da un minimo di 2.719€ a un massimo di 5.278€ in relazione allo status (in sede, pendolare o fuori sede), nonché in relazione alle condizioni economiche e patrimoniali dello studente: l’ISEE non deve comunque essere superiore a 23 mila euro, l’ISPE non deve superare i 50 mila euro. Senza questo aiuto, molti studenti non potrebbero permettersi gli studi: nel solo anno accademico 2020-2021, l’EDiSU Pavia ha erogato circa 1.950 borse per un importo totale di 9 milioni di euro. Per tutti questi motivi, l’UDU ha chiesto alla Regione Lombardia di garantire la copertura totale del fabbisogno regionale, come succede in quasi tutte le altre regioni.
CRITERI DI MERITO ECCESSIVAMENTE STRINGENTI
Ma non è solo un problema economico, come ricorda Alex Longo, consigliere di amministrazione dell’EDiSU: «Le direttive impartite dalla Giunta Regionale impongono dei criteri di merito eccessivamente stringenti per poter accedere alla borsa. Nei bandi delle università lombarde, infatti, vengono chiesti più CFU, al primo anno è necessario un determinato voto minimo di maturità e viene richiesta un’assoluta regolarità accademica. Questi criteri non hanno uguali nel resto d’Italia. Insomma, non solo la Regione non garantisce adeguate risorse per gli idonei, ma restringe a monte la platea dei possibili beneficiari, escludendo centinaia di studenti meritevoli. E neanche per il periodo Covid sono stati concessi bonus o sconti a favore degli studenti in difficoltà». Dalla ricerca effettuata dall’UDU alla fine del precedente anno accademico, sarebbero almeno 250 gli studenti pavesi esclusi dalle borse di studio proprio a causa dei minori crediti formativi conseguiti nel periodo pandemico.
«Nella Legge di Bilancio 2021» continua Longo «il Governo ha previsto un aumento insufficiente dei fondi destinati alle borse di studio per 70 milioni di euro. La Regione Lombardia non ha invece ritenuto necessario intervenire sui criteri di merito oppure aumentare gli investimenti sul diritto allo studio universitario. È molto triste pensare che molti dei nostri giovani colleghi faranno fatica a pagare affitti e manuali di studio».
LA LOMBARDIA INVESTE MENO DELL’EMILIA-ROMAGNA E DELLA TOSCANA
L’UDU ha ricevuto con rammarico ed irritazione il nuovo Decreto della Giunta Regionale che lascia sostanzialmente tutto invariato, sebbene sulla carta sostenga di voler puntare ad un “efficace sostegno agli studenti capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, nonché un ruolo più incisivo e responsabile del Governo regionale in un’ottica di sussidiarietà”.
Conclude Agutoli: «La delibera della Giunta Regionale è stata approvata senza chiedere l’opportuno parere del Comitato Regionale competente. La situazione è intollerabile, siamo esausti di lanciare appelli alla politica che vengono puntualmente ignorati. Sicuramente lo Stato deve fare un maggiore sforzo e su questo l’Assessore Fabrizio Sala ha ragione. Però, se la Lombardia stanzia 12,5 milioni a fronte dei 12,6 milioni della Toscana e dei 28,5 milioni della vicina Emilia-Romagna, è evidente che qualcosa non torna. La carenza delle borse di studio continua ad avere ripercussioni negative sul bilancio dell’Università di Pavia, nonché sulla vita economica e sociale cittadina. Il sottofinanziamento impedisce infatti a molti studenti di studiare a Pavia, creando un danno per l’intera città, oltre che per il Diritto allo Studio. La Regione Lombardia ci deve delle risposte, in caso negativo siamo pronti alla mobilitazione».